Produzione di miele e polline di fiori
Produciamo i mieli che il nostro territorio ci mette a disposizione. Le zone di produzione, tra la Pianura e le colline che contornano la città di Bologna, ci possono offrire tre tipi di miele: il miele di Acacia, il miele di Tiglio e il miele di Millefiori.
Spostando qualche alveare nel vicino Appennino Bolognese possiamo invece produrre il miele di Castagno. I nostri apiari sono per lo più stanziali, dedicando maggiormente le nostre forze alla produzione di nuclei di api, ma se la stagione lo consente possiamo comunque produrre questi mieli. Il miele da noi prodotto viene per la maggior parte conferito alla cooperativa Conapi di cui siamo soci, mentre una piccola parte viene venduta direttamente in azienda nelle confezioni da 500 o da 1000 grammi.
Per miele si intende il prodotto alimentare che le api domestiche producono dal nettare dei fiori o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o che si trovano sulle stesse, che esse bottinano, trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell'alveare (direttiva CEE 22 luglio 1974)” Questa è la definizione data dalla Comunità Europea.
Ma che cosa è esattamente il miele?
Per capire cos’è il miele, occorre sapere che le api si nutrono di nettare, una sostanza zuccherina contenuta nei fiori e, poiché sono insetti che vivono anche nei periodi invernali, per sopperire all’assenza di fiori, hanno perfezionato un sistema per procurarsi scorte di cibo: trasformano il cibo fresco, il nettare, in un prodotto a lunga conservazione, il miele.
Si tratta quindi di un prodotto che ha una origine sia vegetale che animale.
La materia prima da cui deriva, il nettare, che gli conferisce tutte le caratteristiche principali, è prodotto dai fiori allo scopo di attirare insetti che diventano così inconsapevoli trasportatori di polline, l’elemento fecondante delle piante che garantisce la trasmissione delle caratteristiche proprie delle specie vegetali.
Il miele è un alimento formato per l’80% da zuccheri, tra i quali prevalgono fruttosio e glucosio e da acqua, per circa il 18%. Nel miele si trovano poi innumerevoli altre sostanze tra cui acidi organici ( 1-1,5%), minerali (0,1-1,5%) e proteine e aminoacidi ( 0,2-2%)
Essendo una fonte di zuccheri semplici, oltre ad essere un eccellente dolcificante, è un alimento altamente energetico, e rappresenta l’unico prodotto di questo tipo che non necessita di alcuna trasformazione per essere consumato. L’equilibrio fra il contenuto di fruttosio e di glucosio è la variabile che determina la consistenza dei mieli. Infatti, appena estratti, tutti i mieli si presentano liquidi, questo stato viene mantenuto nel tempo solo quando prevale il contenuto di fruttosio (mieli di castagno, acacia e melata), in tutti gli altri casi i cristalli di glucosio, con le variazioni di temperatura, tendono ad aggregarsi per formare strutture più pesanti, determinando il fenomeno della cristallizzazione: in questi casi il miele assumerà un aspetto via via cremoso, fino a diventare solido.
Oltre al miele produciamo anche il Polline primaverile di fiori.
Il Polline, vero e proprio concentrato di proteine e vitamine, è un alimento dalle spiccate proprietà energetiche e rivitalizzanti. Viene raccolto dagli alveari, deumidificato a freddo per poterlo conservare comodamente senza alterarne le preziose qualità, pulito e venduto in confezioni per la vendita all’ingrosso (sacchetti da 1000 grammi) o in confezioni per la vendita al dettaglio (250, 500 e 1000 grammi).
Il polline si presenta, di solito, sotto forma di palline di vari colori: bianco avorio, grigio, giallo, verdastro, rosso, bruno, fino al nero, con una predominanza di giallo e marrone chiaro. Esattamente come il miele e la propoli, la sua composizione non è “standard” e varia notevolmente in funzione delle condizioni ambientali e della flora che circonda l’alveare, non solo di mese in mese, ma anche di settimana in settimana e, frequentemente, anche da un giorno all’altro: il medesimo alveare potrà quindi fornire diversi tipi di polline.
Il polline d’api non ha correlazioni dirette con il polline dell’aria, responsabile di allergie stagionali: non ci sono controindicazioni al consumo di polline d’api, se non la presenza di particolari condizioni soggettive che si possono verificare per ogni alimento assunto.
Il polline ha un contenuto proteico superiore a quello della carne o del pesce e vi si trovano alcuni amminoacidi essenziali, che appartengono cioè al gruppo di sostanze indispensabili all’organismo umano, il quale, non essendo in grado di produrli autonomamente, deve assumerli con l’alimentazione. Tuttora oggetto di studio, per la incredibile complessità della sua composizione, gli vengono attribuite innumerevoli proprietà: il polline è considerato un eccellente integratore, particolarmente apprezzato da chi segue diete vegetariane.
Una volta raccolto, pulito dagli eventuali residui vegetali, deve essere rapidamente consumato oppure preparato per la conservazione: congelato o essiccato per evitarne il deperimento. Nel polline fresco i granuli sono morbidi, malleabili ed hanno un profumo e un gusto fiorito e dolce, simile al miele appena raccolto: il caratteristico sapore”fiorito” del miele è, infatti, dovuto alle tracce di polline in esso contenute. Una volta essiccato, il suo gusto, pur differente in virtù delle sue origini botaniche, in generale si avvicina e quello della paglia di grano e del fieno.
Poiché il congelamento comporta una modalità di gestione piuttosto complessa, il polline viene comunemente deumidificato. Per quest’ultima operazione è importante che sia adottato un processo idoneo a trattare il polline senza distruggere gli elementi e i principi attivi, di solito abbastanza delicati.
Il polline può essere consumato direttamente in granuli, mescolato al miele, allo yogurt o facendolo sciogliere in una bevanda tiepida: per nessun motivo si deve cuocere per non distruggere la maggior parte dei suoi principi attivi.
Fonte: www.conapi.it
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